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DUE AMERICANE… NEL SUD EST DELLA SICILIA

Dalla california e dal New Mexico, fra tranquille pedalate e più ardite imprese gastronomiche a casa di “mamme” siciliane

Questo ciclo viaggio è nato in Puglia la scorsa estate (ma non si stava parlando di Sicilia?!). Lasciate che vi spieghi brevemente l’inizio di questa ciclo avventura mediterranea. L’associazione cicloturistica e ciclo escursionistica Mediterraneo Bike,con sede nel sud est siciliano, si reca nel Salento per incontrare Piccolina Adventures  e la sua fondatrice. Ragazza californiana con la passione per l’Italia e la sua cucina, Laura Frew da anni guida ciclo avventurieri attraverso suggestive “back roads “ italiane. Qui abbiamo chiesto a L aura, che ha accettato con entusiasmo, di continuare la sua esplorazione anche in Sicilia. C’è stata da subito intesa e una comune visione della bicicletta, vista come un mezzo privilegiato e inimitabile per toccare le vere bellezze dell’isola più importante del Mediterraneo. la sua storia millenaria testimoniata da siti archeologici e la sua enogastronomia unica, i siti naturalistici, i centri storici e i borghi marittimi dove abbandonarsi ai più tipici stili di vita siciliani. Non solo pedalate , ma anche tanti incontri ogni giorno, con gente che vive quotidianamente l’isola.

Abbiamo iniziato a Noto per concludere 7 giorni dopo a Sampieri, perla balneare della costa meridionale. Le protagoniste di questo viaggio sono state Rita e Norah, due simpaticissime signore di origine ispanica che Laura ha reclutato negli “States” e ovviamente noi, Agostina, Luca, Francesco e Raffaele, staff di Mediterraneo Bike. Non solo bici si diceva, ma anche trekking rilassanti e brevi. A Noto abbiamo passeggiato fra le bellezze barocche di questo vero e proprio giardino di pietra, per concludere con una degustazione all’ombra dei mascheroni del più bel palazzo nobiliare della città. Nei successivi due giorni siamo stati ospiti della riserva naturale di Vendicari, straordinaria meta per i birdwatchers di tutto il mondo, rilassandoci fra gli agrumeti e gli uliveti di un agriturismo. Al calar dell’afa, che caratterizza il giugno siciliano, siamo saliti in sella attraversando i vigneti della “Strada del vino Val di Noto”, culla del re dei vitigni siciliani: il “ Nero d’Avola”; e concludendo con una visita in un’intima cantina locale, una piacevole chiacchierata con l’enologo e tante leccornie locali. Il giorno successivo, trasferimento verso l’interno, sull’altopiano ibleo, caratterizzato da imponenti vallate e canyon, scrigni della biodiversità locale. Abbiamo pedalato lungo la ciclabile ricavata da un ex tragitto ferroviario e poi un po’ di trekking  nella storia,fra chiese bizantine e la necropoli più grande d’Europa concludendo con sosta a Ferla, perla di montagna celebre per il suo profumato olio extra vergine d’oliva. É stata poi la volta di altre due gemme dell’architettura barocca, oggi patrimonio UNESCO: a Modica e Ragusa ci siamo rilassati fra piazze e scalinate scenografiche, chiese e palazzi. Ma prima abbiamo trascorso una giornata nella campagna modicana, dove si producono da secoli alcuni fra i formaggi più buoni dell’isola. In un’azienda agricola, fra tradizione e modernità, siamo stati nutriti con “semplici”piatti della cucina contadina e dopo abbiamo nutrito il bestiame insieme alla “massaia” di casa. Il trasferimento verso il mare negli ultimi due giorni, dato il caldo africano, era tanto atteso. Qui, di fronte l’Africa, la costa iblea, la più a sud d’Europa, ci ha coccolato, permettendoci di pedalare sempre a pochi metri dal mare,attraverso scogliere, spiagge e dune sahariane. Ci siamo rigenerati, noi e le nostre biciclette, nell’attrezzatissimo bici grill di Sampieri, struttura dagli alti standard con tanti servizi per il ciclo viaggiatore. Il nostro classico momento dedicato alla gastronomia siciliana, ci ha visti  rigenerarci con granite e gelati nei tanti bar della costa,rinfrescandoci in puro stile siculo. Il picco d’euforia è stato raggiunto durante la preparazione a mano dei ravioli con la ricotta e dei cavati al sugo, sotto l’egida dell’occhio esperto della mamma di Agostina. La bicicletta, come detto all’inizio, ha creato un viaggio dai mille volti; quelli delle tante  persone incontrate e dei variegati panorami che hanno sempre dato vita a lunghe conversazioni. “Di chi si sta prendendo gioco quel mascherone che sostiene quello splendido balcone barocco?”; “Il vostro pranzo è sempre così rituale?”; “Grande viaggio in un piccolo scrigno di Sicilia, il sud est di fronte l’Africa” hanno pensato. Prossime tappe gli altri angoli dell’isola.